La Faida di Montecchio Maggiore
By CCTN
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Tratto da Montecchio medievale – La Faida - Montecchio Maggiore VI
La manifestazione è legata alla leggenda che attribuisce le due rocche scaligere di Montecchio Maggiore alle famiglie veronesi di Montecchi e Capuleti, facendone le loro dimore estive.
Narrata per la prima volta da Masuccio Salernitano (1415-1476), si rifà alla novella del vicentino Luigi Da Porto (1485-1529) che si ispirò al Salernitano e immaginò lo svolgimento della storia a Verona nel Trecento, al tempo della signoria di Bartolomeo della Scala (1301-1304), attribuendo una violenta rivalità tra due nobili famiglie veronesi, a scapito dell’amore tra i due giovani protagonisti.
Se dunque la tragica vicenda di Giulietta e Romeo non sembra avere alcun fondamento storico, se l’ambientazione letteraria è stata comunque da sempre collocata a Verona, è possibile pensare che un ruolo non secondario nell’ispirare l’immaginazione poetica del suo creatore abbiano avuto anche i castelli di Montecchio Maggiore, già di per sé affascinanti e gloriosi per le vicende storiche da essi realmente vissute.
Il 1 maggio di ogni anno, Montecchio Maggiore rievoca la storia d’amore di Giulietta e Romeo. Ai castelli viene ricostruito un vero e proprio borgo quattrocentesco animato da un mercato tipico, il quartiere degli armigeri, alchimisti, giocolieri, cavalieri, sputafuoco, nobili, giochi cortesi e avvincenti scontri tra le casate dei Montecchi e Capuleti per l’aggiudicazione dell’ambito Palio. Completa la rievocazione storica l’elezione di Giulietta e Romeo, scelti tra “baldi giovani e gentili fanciulle” che si candidano a rivestire i panni dei due innamorati. I prescelti rappresentano per un anno la città di Montecchio.